L’INTERVISTA-JOHNNY BONI, EX GIOCATORE, ALLENATORE E DIRIGENTE DELLO SCANZO, SI RACCONTA…

 In L'INTERVISTA

Ex giocatore, poi allenatore e poi addirittura dirigente. Tutto questo condensato in poco più di trent’anni di carriera giallorossa; oggi ai nostri microfoni racconteremo impressioni, ricordi e storie di Johnny Boni, che già aveva collaborato alla stesura dell’articolo della partita storica Scanzo-Pedrengo 3-0 (anno 1994).

 

Buongiorno Johnny. Lei è stato allo Scanzo sia come giocatore che come allenatore che come dirigente; qual è il Suo rapporto con il mondo Scanzo?

Sicuramente un rapporto importante, profondo; un rapporto particolare soprattutto con il Presidente Oberti che mi ha voluto prima come calciatore, poi come allenatore ed infine dirigente. In questi anni ho avuto diverse proposte da altre società, ma ho sempre declinato perché non riesco a vedermi in altre società che non siano lo Scanzorosciate Calcio.

 

Ha ancora un ruolo in società? Se sì, in cosa consiste?

Diciamo che mi considero un “consulente esterno” dopo che ho passato parecchi anni in prima fila…mi sono preso una pausa per esigenze lavorative.

 

Vista dall’esterno, come reputa la stagione fin qui condotta dalla Prima Squadra?

La serie D è una realtà tutta particolare, un campionato molto impegnativo sotto ogni punto di vista e la Società , come sempre, la sta gestendo al meglio. Speriamo di salvarci con qualche domenica di anticipo!

 

Un detto latino recita “nemo propheta in patria”. Lei pedrenghese doc è divenuto un giocatore importante nello Scanzo, loro squadra rivale; ha mai sentito questo peso addosso quando giocava? Come mai preferì lo Scanzo al Pedrengo?

Partiamo con il dire che la mia prima squadra furono i Pulcini dello Scanzo nel lontano 1982; poi, essendo di Pedrengo, ho giocato nel mio paese fino a 18 anni arrivando in prima squadra. Quando poi lo Scanzo dell’allora segretario Oberti mi ha voluto nel 1990 sono stato ben felice di entrare a far parte della “famiglia” giallorossa. Non avvertivo alcun peso, anche perché a parte un anno (il 1993-1994, ndr) ,che poi si è concluso con la “nostra” promozione in Prima Categoria e purtroppo con una loro retrocessione, non ho mai incontrato il Pedrengo nei vari campionati disputati.

 

Quali sono i Suoi ricordi più belli e quali i più negativi dell’esperienza da calciatore dello Scanzo?

Ricordi belli tanti, poichè eravamo un ottimo gruppo con l’ossatura di ragazzi cresciuti nel settore giovanile. La vittoria del campionato sicuramente fu la più importante. Momenti negativi non ne ricordo…ripeto eravamo un bel gruppo coeso che giocava per passione (il rimborso spese era quasi inesistente). Infatti, quando ho dovuto smettere di giocare per problemi fisici all’età di 26 anni, la cosa che mi mancava di più non era la partita della domenica, ma “lo spogliatoio”, l’allenamento in settimana.

 

Con la promozione in Prima Categoria, inconsciamente, avete dato inizio ad un periodo ricco di vittorie, anche impensabili, nella storia della società. Concorda con quest’affermazione? Cosa ne pensa dei successi avuti finora dallo Scanzo?

Concordo in pieno! Nel mio piccolo sono orgoglioso di aver potuto contribuire, anche solo in parte, all’inizio di una scalata così importante. Però aggiungo, conoscendo Flavio e come cura in modo maniacale ogni dettaglio, che forse questi successi non sono poi così impensabili, ma frutto di una programmazione molto curata e dettagliata.

 

In che ruolo giocava quando era calciatore? Che tipo di calcio era?

Ero il classico Stopper, il centrale di oggi, molto “duro”, ma con il vizio del goal. Un anno sono stato il Marcatore Principe della squadra…Incredibile ma vero!! Forse là davanti avevano un po’ le polveri bagnate (ride, ndr).

 

Ha qualche aneddoto spassoso da poter condividere con i nostri lettori?

Mi viene in mente quando siamo andati a giocare in quel di Gandino. Loro erano primi in classifica, una squadra super con giocatori di categoria superiore. Partimmo la mattina, con pranzo in un ristorante a Vertova e con una chitarra al seguito; abbiamo mangiato, cantato e poi battemmo i superfavoriti in casa loro.

 

Cosa fece dopo aver appeso le scarpette al chiodo? Preferisce fare l’allenatore o il dirigente di Settore Giovanile?

Malgrado la giovane età ho iniziato ad allenare, prima in una squadra di dilettanti con amici, in seguito il Pres(Flavio) mi ha richiamato per allenare la Juniores dello Scanzo. Allenatore o Dirigente? Io preferisco stare sul campo. Anche da dirigente amavo stare a bordo campo, guardare gli allenamenti e confrontarmi con i miei allenatori quotidianamente.

 

Quali miglioramenti secondo Lei dovrebbe compiere lo Scanzo e un Settore Giovanile in generale per mantenersi sempre ad alti livelli?

Migliorare ora che si è al top è molto difficile. Sicuramente la scelta degli allenatori/educatori è fondamentale perché ci si possa mantenere a questi livelli: la crescita formativa dei ragazzi passa da loro. Penso che lo Scanzo in questi ultimi anni abbia avuto degli ottimi allenatori, che, insieme alla programmazione della società, ci hanno permesso di arrivare nella TOP FIVE dei migliori settori giovanili della provincia. Colgo l’occasione per fare i complimenti alla “triade”(Beppe-Clemente-Augusto) per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo, dando continuità a quanto è stato iniziato anni fa dal buon Giulio Fiammarelli. Arrivare è più facile, ma mantenersi a certi livelli è davvero difficile. Bravi!!

 

Concludiamo con la solita top 11. Con quali giocatori che ha visto giocare o con cui ha giocato assieme vorrebbe disputare le partite più importanti?

Mi piacerebbe fare una Top 11 con i ragazzi che ho potuto conoscere in questi miei anni da dirigente, cresciuti nel nostro vivaio, che oggi giocano sparsi nella nostra provincia tra Eccellenza, Promozione e Prima Categoria, ma sicuramente mi dimenticherei di qualcuno e non è giusto. Per non far torto a nessuno e per orgoglio personale dico la formazione che ha vinto il campionato di 1°categoria.

 

Ringraziamo Johnny per averci fatto tornare alla luce momenti indimenticabili della nostra storia più o meno recente, rivelando ancora i valori che contraddistinguono la società Scanzo.

 

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